In occasione della giornata dedicata a Dante
Alighieri istituita quest’anno nella sua prima edizione programmata per il 25
marzo 2020, le docenti Santarsiero Laura per le discipline letterarie e Milena
Ferrandina per le discipline artistiche intendono celebrare il sommo poeta con
un’attività interdisciplinare volta all’approfondimento del tema “il mito e
l’arte nella Commedia dantesca”.
Nell’ambito della settimana di programmazione
incentrata sull’UdA dal titolo Capire per costruire e dedicata nello specifico
al testo descrittivo per quanto riguarda la trattazione dell’italiano, si è
pensato di analizzare il mito di Dafne a Apollo, la descrizione che viene fatta
dei due personaggi e il significato simbolico di ciò che hanno rappresentato,
in particolare quello dell’alloro.
Come questo possa collegarsi a Dante è presto
detto.
Il viaggio di Dante è un viaggio di speranza a
lieto fine e ce lo ricorda continuamente anche la scelta del titolo che
l’autore diede all’opera. Il suo viaggio fu per l’epoca il viaggio di chiunque
stesse vivendo un disagio interiore e mai come ora penso che gli italiani
vivano lo stesso stato d’animo.
L'Italia adesso si ritrova a vivere, tutta, un
disagio che si spera sia un "viaggio" di rinascita, una commedia
appunto con un inizio difficile e un lieto fine.
Tutto inizia con l'Inferno che i nostri ragazzi,
purtroppo, stanno conoscendo per la prima volta nella loro giovane vita, le
restrizioni, i divieti, l'impossibilità di sentirsi liberi, costretti in casa
non essendo abituati e lontani dalle loro certezze: gli amici, che a quest'età
sono fondamentali. Dante ci insegna che tutto ciò che ha un inizio così
difficile avrà un epilogo lieto; ci insegna attraverso la sua più grande opera,
a credere che tutto passa e anche le cose peggiori, le paure più profonde
possano essere sconfitte con l'impegno e la tenacia. Dante tentenna, piange, a
volte sviene durante il suo viaggio ma il suo maestro è lì con lui, lo esorta a
perseguire un obiettivo, raggiungere il monte della speranza, è lì che troverà
tutte le risposte e avrà salvezza. Dunque, Dante come esempio di resilienza: il
padre della lingua italiana diventa padre di esperienza immaginaria che
dovrebbe compiere ognuno di noi italiani impegnati nella commedia della vita.
La mitologia poi è stata la risposta a ciò che
nel passato non aveva una spiegazione scientifica e infatti essa spiega
l'origine di molte cose. Nella Commedia di Dante il mito abbonda poiché la sua
opera tratta di un viaggio immaginario nei regni dell'oltretomba dove appunto
l’autore incontra molte figure mitologiche, alcune già note agli alunni di
prima avendone trattato i racconti sia in classe reale che in quella virtuale.
La storia di Orfeo ed Euridice è un esempio di chi scende negli Inferi, il
regno dei morti, (in questo caso protetto da Cerbero, il cane a tre teste), per
ritrovare qualcosa o qualcuno: Orfeo l'amata moglie Euridice mentre Dante percorre
un viaggio per ritrovare
se stesso.
Non è il solo esempio, il mito di Dafne e Apollo che
abbiamo analizzato sia in italiano che in arte, è ricordato in molte parti
della Commedia. Nel canto VI
dell'Inferno si fa riferimento a Dafne come simbolo di rinuncia alla vita che
diventa però, trasformandosi in albero sempreverde, l'alloro appunto, segno di
gratitudine da parte di Apollo per il sacrificio offerto, tanto da diventare la
pianta a lui cara. Nell'Inferno di Dante però la metamorfosi in pianta ha un
altro significato, per la legge del contrappasso infatti coloro che hanno
rinunciato alla vita volontariamente vengono condannati a diventare piante
radicate a terra saldamente ed eternamente, come a dire che siccome hanno
tagliato le radici della vita reale, sono "radicati" e dannati con
quella punizione per sempre.
Il riferimento ad Apollo si troverà anche nel canto I del Paradiso che rappresenta la fine di questo viaggio difficile che Dante ha compiuto attraverso i tre regni e nell'apprestarsi a completare questo percorso e poterlo descrivere dal punto di vista sia soggettivo che oggettivo chiede ad Apollo di aiutarlo nell'impresa con un verso significativo:
Il riferimento ad Apollo si troverà anche nel canto I del Paradiso che rappresenta la fine di questo viaggio difficile che Dante ha compiuto attraverso i tre regni e nell'apprestarsi a completare questo percorso e poterlo descrivere dal punto di vista sia soggettivo che oggettivo chiede ad Apollo di aiutarlo nell'impresa con un verso significativo:
13-15 O buono Apollo, a l'ultimo
lavoro
fammi del tuo valor sì fatto vaso,
come dimandi a dar l'amato alloro.
fammi del tuo valor sì fatto vaso,
come dimandi a dar l'amato alloro.
Dante qui si rivolge ad Apollo, per chiedergli di aiutarlo a completare la sua opera infondendogli la virtù poetica come fosse un vaso da riempire così da meritare una corona d'alloro, definita “amato alloro” perché era proprio la pianta in cui fu tramutata Dafne, la quale era amata appunto da Apollo.
L’Arte nella Commedia Dantesca
La cultura del sommo poeta viene da molti
definita “enciclopedica”. Ritroviamo costantemente nelle sue opere conoscenze
non soltanto letterarie e filosofiche, ma anche geografiche, mitologiche,
astrologiche e artistiche.
Dante è rispetto all’arte punto di partenza, di certo, perché ha fornito
materia sempre viva all’immaginazione degli artisti. Innumerevoli sono stati, attraverso i secoli, gli
illustratori di Dante e in
particolare dei contenuti della Divina
Commedia, la quale certamente si presta alla rappresentazione grafica per
la molteplicità e varietà di situazioni, personaggi e riferimenti; Il rapporto tra Dante e l’arte
figurativa è fondamentale per riflettere sui diversi temi accennati in capo a
codesto scritto, ma anche per riflettere sul suo contributo al concetto di
“bello”, di “grazia”, di “conoscenza”.
In questa giornata dedicata al grande poeta in
tutta Italia, abbiamo ritenuto fondamentale che i nostri ragazzi apprezzassero
l’opera nelle sue più interessanti sfaccettature.
Innanzitutto che ammirassero il volto di Dante che ha ispirato artisti di ogni
epoca, dal più antico ritratto documentato di scuola giottesca affrescato nel
Palazzo dell'arte dei Giudici e Notai di Firenze, al Dante rivolto verso il Purgatorio, di Agnolo Bronzino oggi
conservato nella National Gallery of Art di Washington, fino a raggiungere il
più conosciuto, il Ritratto di Dante
di Sandro Botticelli oggi a Ginevra. Poi una serie di immagini, dalla
raffigurazione dell’Inferno, al mito
di Orfeo e Euridice, fino a giungere
al grande Apollo, che aiuta Dante nella
grande impresa.
L’arte, quindi, impadronendosi del poema
dantesco, entra nella memoria visiva degli alunni per contestualizzarla nelle
diverse epoche e per fornire, al tempo stesso, gli strumenti perché essa
diventi comprensibile e riconoscibile. La
serie di opere descritte nei particolari renderà il viaggio nella Divina
Commedia qualcosa di straordinario ed emozionale che parte dalla tragicità
dell’Inferno per arrivare alla
sublime visione del Paradiso.
L’attività si completerà nella giornata del 25
marzo con un quiz interdisciplinare che verterà sugli argomenti presi in esame,
sia dal punto di vista letterario che artistico. Si invita alla partecipazione
chiunque voglia cimentarsi in questo percorso emozionale.
https://kahoot.it/
Questo è il link su cui bisogna andare per giocare a "Il mito e l'arte nella Commedia dantesca"
Il codice di gioco è 0354792